I pesticidi vengono utilizzati per aumentare le rese in agricoltura e rendere la produzione più efficiente. Si tratta, ovviamente, di obiettivi non sostenibili, in quanto riducono la biodiversità di flora e fauna, impoveriscono, alterano e contaminano il suolo, ed eutrofizzano e avvelenano le acque. I fertilizzanti chimici con i quali si concima il terreno al fine di allungare la stagione di coltivazione di una pianta, ad esempio, modificano i cicli di azoto, carbonio e fosforo, ledendo i delicati equilibri ecosistemici.
I pesticidi sono inoltre tossici per l’essere umano; secondo i dati dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), ogni anno muoiono circa 220.000 persone per patologie provocate dal contatto con gli insetticidi. I fitofarmaci sono pericolosi in quanto “estranei” all’organismo, ovvero “xenobiotici”; il corpo li gestisce con difficoltà e riesce ad espellerli solo in parte. Le molecole di questi veleni vengono assorbite con facilità dalla pelle, dal tratto gastrointestinale, dai polmoni e appesantiscano significativamente il fegato.
L’esposizione ai pesticidi può essere di tipo diretto, come avviene per gli agricoltori, e indiretto, per le persone che vivono nell’ambiente irrorato. Il consumatore finale è invece esposto a queste sostanze tramite gli alimenti di cui si nutre.
Al fine di comprendere la pericolosità dell’esposizione può essere utile fare qualche esempio.
Nelle zone d’Italia nelle quali si coltivano olivi e agrumi sono stati registrati numerosi casi di agricoltori intossicati a causa di un noto dimetoato (o dimethoate è un insetticida della classe dei fosforganici) che comporta dei danni terribili all’apparato respiratorio; il dimetoato è letale anche per via indiretta, ad esempio, se si riutilizza un contenitore nel quale sono rimasti residui della sostanza.
Uno degli insetticidi più tossici è il parathion. Esso causa effetti sul sistema nervoso, provocando convulsioni, può penetrare nella placenta delle donne incinte, arrivando al feto, ed è cancerogeno.
Il benomyl è una sostanza letale che causa effetti a lungo termine. È estremamente pericoloso per il fegato, ed è inoltre teratogeno (può causare anomalie nel feto) e genotossico (danneggia il DNA).
Poiché i pesticidi sono altamente tossici, è opportuno nutrirsi con alimenti biologici, biodinamici, a km zero, o comunque nei quali non siano stati usati fitofarmaci dannosi per la salute umana.